Il villaggio preistorico di Castelluccio nel territorio di Noto è uno dei siti archeologici più importanti della regione, la sua datazione è riferita al 2200 a.C. e testimonia le prime forme di “civiltà organizzata” di tutto il continente Europa. Il sito ha una vasta necropoli praticamente intatta, le tombe erano chiuse con porte in pietra di cui un esempio si può ammirare visitando il MUSEO PAOLO ORSI DI SIRACUSA.
Gli scavi che lo portarono alla luce furono opera di Paolo Orsi: misero alla luce numerose tombe chiuse e i resti del villaggio di capanne, un’altra serie di scavi condotti negl’anni ’80, rivelò anche la presenza di un santuario sul colle e altre capanne di cui una intagliata nella roccia.
Tutta l’area è poi testimonianza delle stratificazioni storiche successive, si può trovare nello stesso sito, un Heroon di epoca greca ed il Castello voluto da Giovanni Landolina a difesa della città di Noto – allora sul monte Alveria – da possibili attacchi. A sua volta, il castello, posto sulla parte più alta del colle, nasceva su quella zona che sicuramente stata abitata in periodo Bizantino e Medievale.
Ipogei, alcuni abitativi, tombe e resti di abitazione, sono gli elementi in cui ci si imbatte visitando questo sito.
La necropoli, che sicuramente è la parte più ampia, è costituita da un centinaio di tombe, la più importante è la cosiddetta “Tomba del Principe” con un prospetto a pilastri a tutto tondo che rappresenta la massima opera monumentale preistorica del bronzo antico. Qui sotto una ricostruzione in 3D
Facilmente raggiungibile è attualmente meta di pochi viaggiatori ma si tratta di uno dei siti più antichi dell’Isola in cui è possibile trovare ancora tracce di quella che era la vita migliaia di anni fa. Dalla Necropoli è facilmente raggiungibile – anche se sprovvista di segnaletica – quello che un tempo era il Villaggio
Coordinate 36.960000, 14.937063
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