Il Palmento di Rudinì a Marzamemi
si tova esattamente di fronte il porto, il Palmento sta ad indicare il posto della pigiatura dell’uva dopo il raccolto, il mosto sarà poi trasformato in vino.
Basta guardare le dimensioni di questo Palmento per capire quanto l’area attorno a Marzamemi, Pachino, Portopalo, Rosolini, Noto, era dedita a questo prodotto. Fu costruito nella seconda metà del XIX per volere del Marchese Di Rudinì appunto. La forma è quella di una basilica a navata singola ed è insieme a quelli di Trapani e Marsala tra i più grandi palmenti dell’isola.
Da qui le vigne di Rosso, Nero d’Avola ecc venivano pigiate ed il mosto veniva o conservato o direttamente imbarcato per le grandi richieste che arrivavano dal Nord Italia e dalla Francia, da sempre, conoscitori del prodotto e delle qualità eccellenti che in questo territorio erano possibili. Vi erano delle tubature che usando il dislivello facevano si, che arrivasse tutto direttamente a bordo. Il vino o il mosto di queste terre veniva poi utilizzato per tagliare vini meno corposi e intensi, uno fra tutti, il Nero d’Avola era uno di quei vini che si prestava a questo genere di operazioni.
Il Palmento abbandonerà la sua funzione di Hub del vino nel secondo dopoguerra, ma verrà restaurato in seguito. Oggi è diventato punto di riferimento per festival, degustazioni, eventi con tema enogastronomico e artistico.
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