La Riserva Naturale di Vendicari si trova tra Noto e Marzamemi percorrendo la SP19 in direzione Pachino. Si estende per 1512 HA dove all’interno si trovano diversi Pantani di acqua salmastra. E’ questo l’habitat ideale che ogni anno richiama diverse specie di uccelli migratori: Aironi Cenerini, Fenicotteri ecc.. Una parte della spiaggia è invece dedicata alla nidificazione delle Tartaruge tipo caretta caretta. Inoltre vi sono diversi insediamenti archeologici e architettonici che testimoniano la vita dell’uomo in questi luoghi sin dall’epoca greca. È possibile trovare infatti le tracce di vasche-deposito di un antico stabilimento per la lavorazione del pesce di età ellenistica, accanto alle quali si è scoperta anche una piccola necropoli.
In epoca bizantina (sino al VI secolo d.C.) l’area venne abitata a sud con la presenza di una chiesa diverse catacombe e abitazioni. La pericolosità delle coste indusse gli abitanti all’abbandono del sito per le aree interne come Pantalica.
La Torre Sveva[2], costruita probabilmente da Pietro d’Aragona, conte di Alburquerque e duca di Noto (1406-1438), nonché fratello di Alfonso V d’Aragona, re di Spagna e Sicilia (1416-1458) testimonia l’interesse strategico dell’area per la difesa della costa. Poco lontano vi è la tonnara di Vendicari, la tonnara fu costruita nel Settecento: nel periodo di massima espansione ebbe 40 dipendenti, tra cui due rais (il primo di Avola e il suo vice di Pachino). Smise la sua attività nel 1943.
Le saline di Vendicari ebbero importanza economica per lungo tempo, certamente a supporto della tonnara per la conservazione del pesce. I primi impianti risalgono al XV secolo e, a tutt’oggi, ne restano vestigia sul Pantano Grande.
Le spiagge della Riserva sono molto famose e frequentate principalmente ad Agosto, qui una comoda mappa ulteriore:
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